Il vetro…
… atomi di silicio e ossigeno nelle fiamme… sabbia, aria, fuoco…
… incandescenza modellata in un batter d’ali…
… creatura di pochi attimi… eppur inalterabile…
… trasparenza che sostanzia meraviglia…
… in sé …i sogni…
… dimora d’irrazionali sensi…
… universo del dubbio…
IL VETRO …
È un incanto per lo sguardo, libero di andare “oltre” perforando caleidoscopiche cromìe, inseguendo ombre e morbide opalescenze che sanno moltiplicarsi tutt’attorno…
È affascinante per la sua natura amorfa, struttura disordinata… atomi uniti senza un ordine apparente…
È suggestiva per l’immediatezza della sua formazione, per l’imprevedibilità…
È aria consistente che si fa materia, si veste di luce catturata… abito sempre inedito…
È la materia delle attese e delle sorprese, dei tempi senza il tempo…
Ogni atomo del vetro è in perenne movimento… nulla appare cristallizzato in una prigione reticolata… nient’altro può sostanziare meglio la progressione inquieta dei sentimenti nel loro disordinato insorgere…
Ho affidato al vetro l’emancipazione del divenire spirituale dell’essere umano, fondamento e urgenza della mia espressione artistica, perché attraverso di esso io possa incrementarne la stessa scomposta percezione visiva.
In questo suo duttile e mutevole aprirsi alla penetrazione dello sguardo, ho creduto di intuire la possibilità di un accostamento sinestetico con altre materie, una sorta di congiunzione dalla quale possa scaturire una sensazione bivalente di straniamento, una contaminazione dell’apparato percettivo, una metafora dell’immagine.
Ho voluto osare un’associazione espressiva di percezioni visive tanto diverse da sembrare incompatibili tra di loro, eppure rinviate e ricomposte in un’unica esperienza multisensoriale.
L’omogeneità del vetro, compatibile con la lunghezza d’onda della luce esalta tutto l’alfabeto della rifrangenza e della propagazione luminosa, manifestandosi accentuatamente quando la luce invade materie con diversi indici di rifrazione della luce. Deviazioni, angoli d’incidenza e profondità ne determinano inclinazioni e passaggi, mutandone le facoltà di assorbimento o radiazione, distribuendone le ombre e le penombre, descrivendone lo spazio, le linee di conduzione e le direzioni, definendo insomma l’intera percezione visiva.
Da: Relazione sull’utilizzo del vetro nella scultura- Articolo del 28/02/2016-
Claudia Amari